Fabrizio Bellomo, Bari 1982.
Nel corso degli anni ho sviluppato una trasversalità fra vari e differenti ambiti d'azione.
Dagli studi sullo statuto dell’immagine digitale al video e al cinema ai progetti nello spazio pubblico e di ricerca sul paesaggio e sull’architettura fino ai laboratori didattici.

Ho partecipato al 41.mo, al 39.mo e al 38.mo Torino Film Festival, vincendo il Premio Speciale della Giuria nella sezione dei documentari italiani della 39.ma edizione.
La ricerca “Villaggio Cavatrulli” è stata oggetto di una pubblicazione monografica edita dal Centro Di di Firenze e con lo stesso progetto sono stato invitato a prendere parte al Padiglione Italia della 16.ma Mostra Internazionale di Architettura della Biennale di Venezia.

Ho esposto i miei lavori anche al MACRO di Roma, alla Triennale di Milano, alle Scuderie del Quirinale di Roma, alla Fondazione Pino Pascali di Polignano a Mare, alla Fondazione Filiberto Menna di Salerno, alla 58.ma Mostra Internazionale del Nuovo Cinema di Pesaro, al 55.mo Festival dei Popoli di Firenze, al 39.mo Bellaria Film Festival, al 34.mo Cinemed – Festival International du cinéma Méditerranéen de Montpellier, al 7.mo Ekrani i Artit di Scutari, alla GOCAT e alla FAB di Tirana, all’IIC di Tokyo e alla Fundació Enric Miralles di Barcellona.

Alcuni dei miei progetti fanno parte delle collezioni del MuFoCo – Museo Fotografia Contemporanea, dell’ICCD – Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione, del Museo del Palazzo Malatestiano di Fano e del progetto Nctm e l’arte.

Fra le esposizioni personali realizzate in sedi istituzionali: “‘Nziembru” alla Fondazione Elpis di Milano nel 2024 e “Meccanicismo” al KCB Kulturni Centar Beograda in Serbia nel 2018.

 

Qui delle interviste per doppiozero e Alias.

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